Pamela Rota, e’ una pittrice con una tendenza dell’immagine astratta, ma che conserva una forte nostalgia nei confronti della figurazione.
La sua gestualità compone tessere cromatiche fortemente allusive, a proposito delle quali si può ben sottolineare la capacità di rovesciare i canoni del vero riconoscibile, reinventandone tipologia e struttura. Per questo l’artista propone una serie di tele relative al tema cosmico, interviene a mettere ordine nel caos originario dell’universo.
Compie un viaggio spirituale e storico dove l’essere è eterno e che il divenire è solo apparenza.
Nulla nasce e nulla muore, ma tutto si trasforma.
Nelle opere emerge un naturalismo caratterizzato da una linearità astratta, approfondendo geometrie orizzontali e verticali, interrogandosi costantemente sulla leggibilità della cromia.
L’eleganza degli accostamenti tonali, donano all’insieme un impaginato arioso e disteso, le linee tengono conto di pause spaziali e ritmiche, mantenendo vivo il gioco volumetrico.
Pamela tratta i sogni tenendo conto delle sfumature, lì tratta come delle opere d’arte non in modo logico e razionale…ma con un certo ritegno e una certa delicatezza.
E’ l’arte creativa di questa artista a creare il sogno, e quindi dobbiamo essere alla sua altezza quando tentiamo di interpretarlo.
Attraverso gli autoritratti, gli astratti e i figurati ci porta nella magia del sogno in un mondo che va al di là, che esce dai classici canoni della storia dell’arte, per farci viaggiare e far viaggiare il nostro intelletto.
La consapevolezza dell’importanza della diversità tra gli esseri umani, fondamentale per l’evoluzione sia personale sia globale, la tolleranza tra i popoli mantenendo viva l’unicità delle persone. La mescolanza forma e crea un “delirio” di suggestioni alle quali dono una connotazione d’impatto e di significato unilaterale, il sogno onirico che esprimo porta volontariamente lo spettatore a confondersi in un mix di emozioni e sconcerto che difficilmente ritroverà in altri dipinti.